Il podologo nel tennis

Le distorsioni della caviglia, frequenti nello sport, possono causare problemi cronici se non trattate adeguatamente. Piedi con pronazione o supinazione eccessiva sono più a rischio, ma l’analisi biomeccanica può individuarli e prevenirne i traumi. Ortesi personalizzate migliorano stabilità, efficienza muscolare e performance atletica.

Prof. Dr. Luca avagnina foot sport clinics

Piedi a rischio nel tennis

Uno degli avvenimenti traumatici più comuni che possono aver luogo nell’arto inferiore è la distorsione della caviglia. Dati recenti ottenuti da medici e pronto soccorso hanno evidenziato che ci sono approssimativamente 27.000 distorsioni della caviglia ogni giorno in America. Molti sono dovuti a traumi domestici, automobilistici e sul lavoro. Tuttavia le distorsioni alla caviglia sono uno dei più frequenti traumi associati allo sport. Il trauma acuto interrompe piani d’allenamento e tornei e spesso può diventare un problema maggiore per l’atleta. Il trauma ai tessuti molli e alla cartilagine ossea è spesso sottovalutato, inadeguatamente curato o erroneamente diagnosticato. Ciò è dovuto al fatto che il danno è spesso invisibile attraverso radiografia. Infatti, dal 20 al 40% di tutte le distorsioni alla caviglia vanno incontro a sintomi cronici (dolore, gonfiore,  instabilità). È stato detto molto su cosa quando ciò si verifica. 

Poco è stato detto su come prevenirlo. Alcuni tipi di piedi sono più soggetti alle distorsioni della caviglia di altri. L’analisi biomeccanica funzionale può determinare i piedi che dovrebbero essere protetti. Il tipo più comune di distorsione della caviglia è la distorsione laterale. Questo tipo si ha quando il piede si capovolge rispetto alla gamba (il piede gira all’interno). I muscoli che oppongono una forza contraria sono il lungo ed il corto peronei. Alterazioni nella funzione biomeccanica nel piede influenzeranno la funzione di questi muscoli. Un piede con una pronazione eccessiva (pes planus valgus), specialmente durante il periodo di propulsione del passo, è quello che altererà la funzione dei peronei. Questi piedi sono caratterizzati da una minore altezza dell’arco mediano, da una protrusione mediale della testa dell’astragalo e dal corpo dell’osso navicolare, eversione del calcagno ed abduzione delle dita (associati spesso con una borsite dell’alluce o con un alluce valgo). Un piede in pronazione avrà un asse alterato tra avampiede e retropiede. Valutando questi piedi in posizione sub-talare neutra l’avampiede varo rispetto al retropiede. Normalmente il corto peroneo crea una forza di pronazione e con il muscolo tibiale posteriore stabilizza la caviglia. Il lungo peroneo crea una forza d’eversione che flette il primo raggio, stabilizzandolo in modo da produrre una forza di propulsione. 

Tuttavia il piede è eccessivamente pronato cosicché il corto peroneo riduce la sua attività ed il lungo peroneo, non più capace di creare una forza stabilizzante, da luogo ad ipermobilità del primo raggio. La posizione pronata del piede crea biomeccanicamente eccessiva mobilità alla linea di giuntura di Chopart. Così l’attività del muscolo non deve soltanto creare movimento ma deve anche rendere il piede stabile. Ciò riduce l’efficienza muscolare e facilita le distorsioni laterali della caviglia. Altri piede a rischio, per quanto strano possa sembrare, sono certi tipi di piede spinato (piede cavus varus). Generalizzando, un piede con un’eccessiva supinazione ha un alto arco mediano, la testa dell’astragalo è allineata con l’osso navicolare e normalmente non si nota, il retropiede varo e sono spesso presenti dita a martello. 

La Chopart è ipomobile ed il piede è molto stabile. Tuttavia esistono due tipi di piedi supinati che biomeccanicamente rendono il piede a rischio. Questi sono :

  1. primo raggio plantarflesso
  2. avampiede valgo

Entrambi questi piedi creano un’eccessiva supinazione alla giuntura subtalare, conseguentemente un’inversione del retropiede. Questo allunga i tendini del peroneo che riducono la capacità di reazione quando la giuntura della caviglia oltrepassa il movimento laterale.  L’analisi computerizzata metterà spesso in evidenza l’improvvisa rottura del calcagno, il carico dell’avampiede che inizia lungo la colonna mediana ed una rapida supinazione durante la fine del contatto. La curva del vettore di forza può anche rivelare instabilità sub-talare indirettamente dovuta allo scarso controllo del peroneo e del muscolo tibiale. Così l’analisi computerizzata può valutare dinamicamente la funzione biomeccanica e fornire dati quantitativi che si ripetono nel tempo. Negli atleti le distorsioni alla caviglia che finiscono per causare un dolore cronico sono un problema comune. Non tutti quest’infortuni possono esser evitati ma molti possono esser prevenuti considerando la funzione biomeccanica del piede. Vi sono piedi che sono maggiormente soggetti a traumi e possono esser individuati e protetti attraverso l’uso dell’ortesi. La funzionalità del piede corretta, attraverso ORTESI SPECIALI BIOMECCANICHE può ridurre i traumi;  migliorare la stabilità e l’efficienza muscolare che a loro volta miglioreranno la performance atletica.

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